Caporalato, sindacati: riaprire il Tavolo nazionale interistituzionale

gio 19 giugno 2025

Ad un anno dalla tragica morte di Satnam Singh, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil rivendicano da Latina la piena applicazione degli strumenti di contrasto e prevenzione allo sfruttamento

“Ad un anno dal tragico omicidio di Satnam Singh, rivendichiamo giustizia e piena applicazione degli strumenti di contrasto e prevenzione dello sfruttamento in agricoltura. L’apertura del tavolo interistituzionale con i Ministri fortemente richiesto dalle Organizzazioni Sindacali aveva condotto, un anno fa, al recepimento di importanti misure, come il sistema unico dei controlli e la banca dati degli appalti in agricoltura, ma ancora migliaia di lavoratori continuano a vivere in condizioni di ricattabilità, per cui riteniamo indispensabile riavviare il confronto al tavolo nazionale per dare piena applicazione alle misure previste”.

Lo hanno dichiarato Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil al termine dell’incontro convocato a Latina, su richiesta dei sindacati, con il Prefetto e i vertici provinciali di Inps, Inail, Inl, Asl, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Tra le proposte rilanciate dai sindacati la necessità di dare piena efficacia agli strumenti già a disposizione per il contrasto allo sfruttamento ed al caporalato a partire da una piena applicazione della Legge 199, in particolare nella parte dedicata alla prevenzione, con la previsione di agevolazioni per le imprese che si iscrivono alla Rete del lavoro agricolo di qualità, trovando il modo di dare, anche nel rapporto con i consumatori, la giusta visibilità per le realtà che scelgono il rispetto delle norme e dei contratti.

È stata ribadita, inoltre, la necessità di un deciso intervento utile a contrastare l’operatività delle imprese senza terra che non svolgono attività di appalto genuine, ma soprattutto di rendere operative le modifiche già introdotte al decreto Flussi apportando quei miglioramenti necessari a dare le giuste risposte al segmento più fragile del mercato del lavoro agricolo: “Serve un’immigrazione legale più connessa con il fabbisogno del mercato del lavoro – hanno affermato i rappresentanti nazionali di Fai, Flai e Uila, Onofrio Rota, Silvia Guaraldi ed EnricaMammucari – e questo richiede oggi l’emersione dei lavoratori stranieri entrati regolarmente nel Paese con i precedenti decreti Flussi e divenuti irregolari, proprio come Satnam. È necessario quindi riconoscere un permesso per attesa occupazione a quei lavoratori per farli uscire dal limbo dell’invisibilità e dello sfruttamento”.

Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno inoltre evidenziato le altre priorità per un efficace contrasto al caporalato quali l’effettiva implementazione dell’incrocio delle banche dati dei vari organi responsabili dei controlli, prevista nell’ultimo decreto Agricoltura, per migliorare qualità e quantità delle verifiche ispettive, soprattutto nelle imprese appaltatrici; la realizzazione di un numero maggiore di progetti e percorsi partecipati e condivisi da sindacati, imprese, enti bilaterali agricoli e istituzioni sui territori per dare risposte alla spinosa questione degli alloggi, dei trasporti verso i luoghi di lavoro, del mercato del lavoro, sottraendo queste attività al monopolio dei caporali, anche attraverso l’insediamento in tutte le province delle Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, che avrebbero proprio questo compito. Solamente con azioni coordinate e sinergiche che vedano l’assunzione di responsabilità di tutti gli attori privati e istituzionali si può dare una concreta risposta di contrasto all’inaccettabile fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del caporalato.

Tra le priorità elencate, inoltre, il superamento dei ghetti, anche con la spesa completa dei 200 milioni previsti dal Pnrr, rispetto ai quali ci destano molta preoccupazione le notizie ricevute relativamente al loro utilizzo. Fondamentale, poi, la conferma e la piena applicazione in tutti i Paesi Ue della condizionalità sociale nella Pac.

È necessario, infine, che tale discussione prosegua e divenga strutturale all’interno della Sezione territoriale di Latina della Rete del lavoro agricolo di qualità, luogo naturale anche dove far vivere l’importante Protocollo operativo promosso dalla Procura, dalle forze dell’ordine e dagli enti presenti alla riunione.

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