C'è l'accordo per la Melegatti che riparte con 35 assunzioni

gio 18 ottobre 2018

Melegatti riparte da 35 assunzioni, non tutte effettuate però sul monte lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Di questi, nell'immediato, venti resteranno a casa. In attesa di poter rientrare forse già a partire da gennaio, quando inizierà la campagna di produzione per la Pasqua.
Sono questi i termini dell'accordo che è stato siglato nella serata di ieri tra sindacati e società aggiudicataria di Melegatti e Nuova Marelli, la Sominor srl, presieduta dall'imprenditore vicentino Giacomo Spezzapria.

LE TAPPE. La giornata è stata lunghissima. Ieri mattina le parti si sono nuovamente incontrate nei locali della Spa, proprietaria del marchio produttore del primo pandoro di Verona e fallita il 29 maggio scorso. Obiettivo, accelerare sull'accordo che tra l'altro consentirà nei prossimi giorni alla società veicolo di Spezzapria di arrivare a rogito. Al tavolo oltre all'imprenditore vicentino, anche il manager Denis Moro, i sindacalisti Paola Salvi, Daniele Mirandola e Maurizio Tolotto in rappresentanza di Flai Cgil, Uila Uil e Fai Cisl e i curatori Bruno Piazzola e Lorenzo Miollo, che rappresentano la procedura, proprietaria di società e marchi fino all'appuntamento dal notaio.

L'ASSEMBLEA. Dopo l'incontro i sindacati, hanno affrontato l'assemblea con i 46 lavoratori rimasti alle dipendenze di Melegatti, comunicando le novità. La newco riassorbirà dunque 26 addetti a tempo indeterminato, i cui nominativi saranno comunicati nei prossimi giorni. Le sigle hanno preteso comunque, per chi non tornerà al proprio posto, che nell'accordo fosse inserita la clausola del diritto di precedenza per eventuali nuove assunzioni. In una nota la società di Spezzapria specifica che «la ripartenza avverrà con un organico di 35 dipendenti a tempo indeterminato. In particolare, per valorizzare le competenze interne e costruire un team affiatato e focalizzato sugli aspetti produttivi, è stata proposta la riassunzione di 26 addetti in Cassa integrazione straordinaria, di cui 16 impegnati nella produzione e 10 negli uffici amministrativi e commerciali. A questi si aggiungono nove lavoratori, i cui profili non erano più presenti fra i disponibili, per lo più ex dipendenti Melegatti, che così rientrano in azienda. Chi non sarà assorbito in questa prima tornata di assunzioni potrà essere coinvolto nei prossimi mesi».

Soddisfatto per il traguardo raggiunto, ultimo scoglio prima dell'atto notarile, il presidente Spezzapria con una nota. «Siamo felici per il risultato conseguito nella prospettiva di avviare al più presto la produzione di pandoro, panettone e dolci vari nei due stabilimenti veronesi (San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo, ndr)», afferma «Confermiamo la volontà di avviare una campagna natalizia che, nel rispetto di elevati standard di qualità produttiva, assicuri visibilità alla rinata Melegatti», precisa, senza entrare in dettagli.

RIPARTENZA FUORI VERONA? La campagna, visti i tempi risicati, non potrà che essere mini e pare sarà realizzata fuori dallo stabilimento di San Giovanni, forse addirittura fuori provincia. L'impianto di via Monte Carega sarà invece da subito oggetto di manutenzioni necessarie alla ripartenza dall'anno nuovo. «La nostra strategia d'impresa sarà focalizzata sulla qualità e sull'innovazione di processo: attraverso un adeguato piano di sviluppo e una nuova organizzazione orizzontale, puntiamo a riportare prestigio, tradizione e sicurezza alla Melegatti», sottolinea Spezzapria che affida molte speranze di crescita nell'export dei dolci, sganciati sempre più dal contesto della ricorrenza.

IL SINDACATO «Era importante ripartire, ci sono segnali positivi per il futuro di Melegatti - dichiara Daniele Mirandola Segretario della UILA di Verona e Trento - le prospettive indicate dalla nuova proprietà e l'impegno sociale dimostrato in queste settimane sono una base di partenza importante sulla quale costruire un percorso condiviso che possa assicurare nel presente e nel futuro, l'occupazione di lavoratori fissi e stagionali».

Fonte: L'Arena di Verona 18.10.201

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